Sept. 22-28, 2025 Bethpage Black Course, Farmingdale, NY

Se c’è qualcuno che conosce il brivido della Ryder Cup, e la passione pura che provoca, è proprio Luke Donald, che nel suo ruolo di capitano del Team Europeo porterà come valore aggiunto la sua sconfinata esperienza, oltre alla sua mentalità vincente.

Nelle sue quattro presenze da giocatore, l’ex numero uno del ranking mondiale non ha mai riportato una sconfitta e dal 25 Settembre al 1° ottobre 2023 avrà il compito di riconquistare il trofeo al Marco Simone Golf and Country Club a Roma.

Dopo aver partecipato alle due ultime edizioni dell’evento come vicecapitano di Thomas Bjorn a Le Golf National nel 2018 e di Padraig Harrington a Whistling Straights l’anno scorso, Donald è il primo capitano inglese del Team Europe dopo Sir Nick Faldo a Valhalla, in Kentucky nel 2008.

Dal suo debutto come giocatore all’Oakland Hills Country Club, alla sua ultima apparizione a Chicago, la sua città d’adozione, al Medinah Country Club nel 2014, nelle quindici partite disputate Donald ha conquistato 10.5 punti.

Sempre tra i giocatori più affidabili, è un esempio da seguire, e adesso cercherà di sfruttare lo spirito di squadra che contraddistingue il Team Europe in casa dove non perde dal 1993, l’edizione giocata al The Belfry.

Il suo capitolo finale come giocatore nella Ryder Cup è stato a Medinah nel 2012, dove ha ottenuto un punto fondamentale vincendo 2-1 contro Bubba Watson nei match singoli d’apertura. Con l’Europa in svantaggio per 10-6 nell’ultima giornata, Donald ha mosso il primo passo della memorabile rimonta della domenica.

Donald aveva fatto il suo debutto in Ryder Cup nel 2004, otto anni prima, in un’altra famosa vittoria sul suolo americano, quando la selezione europea, sotto la guida di Bernhard Langer, batté la squadra di casa 18.5-9.5. Un record negativo per gli USA che non subivano una sconfitta così pesante dal 1927, anno della prima edizione della competizione.

A Oakland Hills, Donald, che a 26 anni era al suo debutto nell’evento, ottenne 2.5 punti nei quattro match disputati. Ha iniziato con un mezzo punto a fianco di Paul McGliney nei four-ball del venerdì, per poi proseguire con due vittorie in coppia con Sergio Garcia che portarono gli ospiti in vantaggio 11-5 prima dei match singoli, nei quali fu battuto da Chad Campbell.

Ha così onorato la fiducia riposta in lui dal capitano Langer, che aveva scelto Donald come una delle due wild card.

Due anni dopo in Irlanda, al K Club, Donald ha di nuovo mostrato una forza formidabile nei foursome insieme a Garcia, prima di vendicarsi della sconfitta subita contro Campbell nei singolari, assumendo un ruolo cruciale nella vittoria 18.5-9.5 per il Team Europe di Ian Woosnam.

Dopo che un infortunio gli ha impedito di giocare nell’edizione del 2008 a Valhalla, l’inglese è tornato sul campo a Celtic Manor come una delle tre scelte del capitan Colin Montgomerie. L’allora numero otto al mondo conquistò tre punti sui quattro disponibili. La sua vittoria nei match singoli ha contribuito al successo della squadra europea 14.5-13.5 nell’edizione in cui a causa del cattivo tempo la competizione per la prima volta si è conclusa di lunedì.

La sua ultima presenza come giocatore nella Ryder Cup è ricordata come una delle migliori rimonte di sempre nel golf e la migliore nella storia della Ryder Cup. Con il team di José María Olazábal apparentemente a un passo dalla sconfitta, con un punteggio di 10-4, con due dei match four-ball del secondo giorno ancora da giocarsi, Donald e Garcia hanno battuto Tiger Woods e Steven Stricker 1 up, riducendo il distacco a soli quattro punti prima degli incontri dell’ultimo giorno.

Il punto segnato da Donald contro Watson nei match singoli ha dato il via a un’incredibile ondata blu di punti. La squadra europea ha fatto quello che sembrava impossibile per riportare la quinta vittoria su sei edizioni, con Olazábal che ha dedicato la vittoria al suo compagno Seve Ballesteros.

Sono poi seguite due Ryder Cup da vicecapitano, durante le quali Donald ha sperimentato sia la vittoria che la sconfitta.

A 44 anni Donald aspetta con trepidazione anche questa esperienza in uno degli eventi sportivi più importanti al mondo dove per conquistare l’ambito trofeo potrà contare sulla sua profonda conoscenza del gioco maturata nella sua ventennale carriera da professionista.